Chiesa della Resurrezione


Bomarzo - Chiesa della Resurrezione
La chiesa del Cristo Risorto

Bomarzo - Chiesa della Resurrezione - Pala A Bomarzo - Chiesa della Resurrezione - Pala B Bomarzo - Chiesa della Resurrezione - Pala C
Pale A, B, C

Bomarzo - Chiesa della Resurrezione - I Stazione Bomarzo - Chiesa della Resurrezione - II Stazione Bomarzo - Chiesa della Resurrezione - III Stazione Bomarzo - Chiesa della Resurrezione - IV Stazione
Stazioni I, II, III, IV

Bomarzo - Chiesa della Resurrezione - V Stazione Bomarzo - Chiesa della Resurrezione - VI Stazione Bomarzo - Chiesa della Resurrezione - VII Stazione Bomarzo - Chiesa della Resurrezione - VIII Stazione
Stazioni V, VI, VII, VIII

Bomarzo - Chiesa della Resurrezione - IX Stazione Bomarzo - Chiesa della Resurrezione - X Stazione Bomarzo - Chiesa della Resurrezione - XI Stazione Bomarzo - Chiesa della Resurrezione - XII Stazione
Stazioni IX, X, XI, XII

Bomarzo - Chiesa della Resurrezione - XIII Stazione Bomarzo - Chiesa della Resurrezione - XIV Stazione
Stazioni XIII, XIV


Bomarzo, come tutti i centri della Tuscia, ha avuto, a partire dagli anni '60, un intenso sviluppo urbanistico dovuto alle migliorate condizioni economiche, che hanno permesso ad una parte della popolazione di realizzare le nuove abitazioni di cui aveva bisogno.
Il paese nuovo, sviluppatosi in particolare nella zona di Poggio Croce, opposta al Centro Storico, ha posto il problema, anche su sollecitazione dei fedeli, della costruzione di una nuova chiesa. Il Vescovo di Viterbo, Mons. Luigi Boccadoro, allora alla guida della diocesi, sensibile al bisogno di fede della popolazione, programmò la costruzione della nuova chiesa in quanto: "... Non si poteva pretendere che le mamme numerose, con i figli al collo, salissero fin lassù, ne che gli anziani vi si arrampicassero per la Messa della domenica". Il Vescovo Boccadoro si riferisce al Duomo, posto nel borgo del Centro Storico, vicino al Palazzo Orsini, in bella posizione e amato dai bomarzesi ma ormai scomodo per buona parte della popolazione.
La scelta dell'area dove far sorgere la nuova chiesa fu facilitata dal fatto che fosse di pro- prietà del Seminario di Viterbo.
Per il progetto venne incaricato l'architetto viterbese, Ing. Giovanni Neri, che coadiuvato dal fratello Guido, realizzò l'opera.
"Il problema era a chi dedicarla". E' sempre il Vescovo Boccadoro che parla, "Il titolo della chiesa nasce anche dalle esigenze o segno dei tempi. E quelli erano i tempi del disfacimento, della depressione dell'uomo".
Perciò "Resurrezione" era il titolo giusto.
La chiesa voluta da Mons. Luigi Boccadoro è stata terminata da Don Egidio Bongiorni, attuale parroco, il quale ha aggiunto la casa parrocchiale e l'oratorio.
pianta della Chiesa della Resurrezione a Bomarzo L'edificio ha la pianta circolare e il soffitto in mattoni. Lo stile richiama il tempio etrusco ma anche una chiesa cistercense e si ricollega quindi alla cultura antica della nostra terra ma anche all'architettura cristiana.
Il 15 giugno 1991, con una solenne cerimonia, voluta dal parroco Don Egidio, viene inaugurata l'opera di Felice Ludovisi: "La Via Crucis", composta di 14 stazioni tutte dello stesso formato (metri 1,50 x 0,60), destinate a ricoprire insieme alle tre Pale poste sull'altare (metri 3 x 2,50 ciascuna), le pareti della nuova chiesa.
I primi riferimenti alla Via Crucis risalgono alla fine del XIII sec. inizio XIV, devozione che permane nei secoli successivi. La Via Crucis nella forma in uso oggi, cioè il cammino di Gesù verso il Calvario, nasce nel 1600 in Spagna e si estende successivamente a tutto il mondo cristiano.
L'opera di Felice Ludovisi, pur in linea con la tradizione, grazie alla sua riconosciuta qualità artistica, assume una caratterizzazione originale e moderna di forte intensità spirituale. Non a caso l'artista nel motivare il significato dell'opera dice: "Ho cercato di decorare la chiesa in modo da farla diventare un luogo di incontro dove l'arte potesse sublimare la nostra fede".
Al centro dell'altare troneggia la pala della "Resurrezione di Cristo", con il preciso riferimento alla vittoria della vita sulla morte, nello spirito del committente, Mons. Boccadoro, che ha voluto chiamare la nuova chiesa "Resurrezione".

La realizzazione dell'opera di Felice Ludovisi è stata possibile grazie all'intervento delle Famiglie:
  • Antonia e Angelo Cornelli e Pietro Martignoni di Rho (Milano) per le quattordici stazioni;
  • Lamoratta, Paolocci e Cordedda di Bomarzo per la pala del "Cristo Risorto";
  • Abbruzzese di Bomarzo per la pala il "Sogno di Giacobbe";
  • Vittori-Sensi per la pala di "Gesù nell'Orto degli Ulivi".